La coltura dell'olivo nella Liguria di Ponente risale all'opera dei Monaci Benedettini che a partire dal 800 A.C. introdussero la varietà che oggi conosciamo come Taggiasca.
La pianta dell'olivo è tra le più longeve, questa caratteristica gli deriva dall'avere in tutto il tronco un gran numero di gemme latenti, pronte a risvegliarsi quando in germogli attivi e i rami verdi muoiono. Si tratta di una pianta autoctona, da sempre presente in Liguria, che vive con estrema facilità in questi climi, ovviamente se ben potata, concimata, irrigata e curata. Abbandonata a se stessa, in ogni caso, fruttifica ugualmente, limitandosi a produrre meno.
La sistemazione nel terreno in fasce con muri a secco ha reso possibilie l'utilizzo delle nostre colline scoscese per la coltivazione ed ha regalato un paesaggio unico alla Riviera di Ponente. D'altro canto la difficoltà logistica delle operazioni agronomiche e gli elevati costi di gestione degli oliveti si riflettono inderogabilmente sui prezzi finali.
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